Sos
per i bambini di Suor Miriam
Da sempre la nostra associazione si opera in favore della famiglia e in tutte le sue sfaccettature... In un periodo di ristrettezze economiche, che come sempre vanno ad intaccare i servizi alla persona, ci sembra importante sostenere ed appoggiare questa iniziativa. Qui sotto troverete l'articolo che presenta la struttura, ed intanto vi invitiamo all'evento benefico per sostenerla che si terrà SABATO 24 OTTOBRE dalle ore 20,30 a SANTA GIUSTINA IN COLLE...
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Casa Priscilla cerca una nuova sede, quella attuale va restituita
28 agosto 2014
Stanno cercando un nuovo rifugio i bambini di Casa Priscilla,
il centro di accoglienza per minori allestito in una casetta su tre piani, con
un po’ di giardino intorno, in via Crescini. Suor Miriam Parolin, l’anima di
questa onlus, preferisce chiamarla “famiglia di accoglienza”. La necessità di
trovare una nuova casa non sembra preoccuparla, un po’ perché ripone una
fiducia incrollabile nella provvidenza, un po’ perché non la stanno,
letteralmente, sfrattando. La comunità è attiva da 27 anni. La sede di via
Crescini le era stata donata in comodato d’uso dieci anni fa, da una donna
guarita da una malattia. «Ora questa signora ha bisogno della casa. È
comprensibile», dice Suor Miriam, tranquilla per scelta e per necessità «Le
persone che vengono qui devono trovare un ambiente accogliente e sereno». Per
questo la religiosa mantiene l’allegria anche in mezzo a una schiera di bambini
scatenati, dalle origini più diverse: Africa, Asia, Europa dell’Est,
Sudamerica. «Sono vivaci», dice sorridendo, con una punta orgoglio. Molti di
loro sono figli di ragazze sole che non hanno la possibilità di mantenerli. O
di famiglie disagiate. Ma a volte sono bambini che hanno conosciuto degli
adulti soltanto il lato peggiore, quello più violento e brutale, eppure hanno
conservato caparbiamente uno spiraglio di fiducia. Lo vedi da come guardano
suor Miriam o da come si gettano addosso alle loro educatrici, tirocinanti
universitarie di Scienza dell’Educazione o dell’Istituto Cortivo, o stagiste
del Duca d’Aosta. «Non sono degna di avere queste ragazze», dice lei. «E non mi
piace la parola disagio. Preferisco dire così: cerchiamo di dare a chi sta
peggio la possibilità di stare bene».
Casa Priscilla è sempre aperta. Non ci sono orari. Il primo
bambino arriva alle 7 e l’ultimo se ne va alle 9 di sera o alle 10, quando sua
madre finisce di lavorare. Ma ci sono anche bambini che rimangono la notte,
perché la struttura è accreditata come comunità educativa per minori, sia
diurna che residenziale. I bambini ci arrivano su proposta dei Servizi sociali
comunali, su indicazione del tribunale per i minorenni o di qualsiasi altro
ente, e restano lì finché non trovano una sistemazione stabile. E per tutte le
necessità? «Non mi piace chiedere soldi», dice suor Miriam, «se qualcuno ci
vuole aiutare ci porta una borsa della spesa, o indumenti. Noi saremmo della
parrocchia di Santa Giustina, ma frequentiamo quella di Santa Rita, dove ci
sono tanti cristiani con una forte sensibilità nei riguardi della nostra casa.
Collaboriamo con diverse associazioni, come Anziani a casa propria e quella dei
padri separati. E con l’Opera Immacolata Concezione, che ogni settimana ci
manda il pranzo per 25 persone. Per noi è una cosa grande. E abbiamo un bravo
cuoco che ha lavorato alla Bulesca. È la provvidenza speciale di Casa
Priscilla».